Viviamo nel 2023 e, a ben pensarci, il mondo è decisamente più piccolo rispetto al 1923.
Sul nostro bel pianeta succedono tantissime cose, alcune belle e alcune brutte. Oggi parliamo [ahimè] delle cose brutte.
Chiunque sia solito informarsi è ormai a conoscenza delle rivolte popolari in corso in Iran contro il regime islamico guidato dall’ayatollah Ali Khamenei. Questo regime è stato messo in grave difficoltà da una ragazza, una ragazza come tante altre, Mahsa Amini.
L’inizio delle proteste è databile 16 settembre 2022, giorno della morte di una coraggiosa ragazza, Mahsa Amini, il cui nome è destinato ad entrare nella storia. Ci ritorneremo.
Non è la prima volta che in Iran inizia una rivoluzione di questo tipo, tuttavia, considerando il contesto storico, potrebbe trattarsi dell’occasione tanto attesa per ottenere un reale cambiamento, il cosiddetto “momento giusto”.
Dai nostri privilegiati posti di osservazione possiamo dare il nostro contributo solamente continuando (o iniziando) a informarci sull’argomento. Potremmo, ad esempio, iniziare leggendo un libro a fumetti, una graphic novel.
PERSEPOLIS
E’ il 2000, e in Francia sta per scoppiare il caso editoriale del decennio: Persepolis, il primo fumetto iraniano mai pubblicato in Europa, conquista in breve tempo il mercato mondiale, tanto da diventare nel 2007 un celebre film d’animazione.
che Si tratta di una storia vera: Marjane Satrapi, autrice e regista, racconta la sua vita per immagini.
Nata in una famiglia benestante di Teheran, Marjane cresce in un clima di forte opposizione ai regimi politici di quegli anni. Vive in prima persona eventi come l’instaurazione del regime fondamentalista islamico (1979), la guerra contro l’Iraq (1980-8 un milione giusto giusto di morti) che porta i suoi genitori a prendere la decisione di mandarla a vivere da sola in Europa all’età di quattordici anni, per consentirle di studiare.
In Europa però è costretta ad interfacciarsi con i numerosi pregiudizi contro gli iraniani, considerati da tutti dei terroristi di matrice islamica.
Torna anni dopo in Iran dove la guerra è finita, ma la condizione della donna è arretrata ulteriormente; non si abbatte, perché il suo carattere ribelle le consente di lottare contro il regime con piccoli e grandi gesti per lei significativi.
Leggete Persepolis.
Il fumetto è molto scorrevole e centra perfettamente l’obiettivo: raccontare la storia dell’Iran e dei suoi abitanti senza annoiare e stimolando un pensiero critico sugli eventi. Inoltre fa ridere e commuovere, non una cosa scontata.
La storia termina con un nuovo viaggio verso l’Europa, un biglietto di sola andata verso quella che le si era rivelata al contempo la patria della libertà e dell’indifferenza, ma comunque un luogo in cui poter continuare a combattere per i suoi “fratelli e sorelle” di nuove e vecchie generazioni.
Compiamo ora un flash forward.
Il 13 settembre 2022 Mahsa Amini, una giovane donna curda in vacanza a Teheran è stata fermata dalla Gasht-e Ershad, la polizia morale iraniana, poiché “non indossava correttamente il velo”.
Alla famiglia della giovane fu detto che sarebbe stata condotta in un centro di detenzione per essere sottoposta a un “corso sull’hijab” e che sarebbe stata rilasciata entro un’ora.
Dopo due giorni di coma in un ospedale di Teheran, Mahsa Amini è deceduta a causa delle ferite riportate.
Sono passati vent’anni dall’uscita di Persepolis e l’Iran non è cambiato. Ma le persone, le coraggiose iraniane non hanno perso la voglia di lottare e protestare
Noi possiamo aiutare continuando a dar voce alle grida di queste donne, delle quali ormai ci arriva un’eco sempre più lontana, adottando un atteggiamento aperto e interessato nei confronti di queste persone, evitando così che una Marjane si senta sola e giudicata in un posto a lei estraneo e che una Mahsa venga uccisa per una ciocca di capelli fuori posto. E’ così che si fa la rivoluzione.
Elisa Ottogalli