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Ogni mattina mi alzo con la consapevolezza che infrangerò usi, costumi e regole della cultura giapponese. È inevitabile. Vorrei raccontarvi questi spiacevoli inconvenienti, ma prima un po’ di contesto.

Sto svolgendo l’anno all’estero e abito in una cittadina del Giappone rurale. Come potete intuire, sono poche le similitudini con l’Italia ed è veramente difficile comprendere certe regole senza averci vissuto a lungo.

Convenzioni della Vita Quotidiana

1. Comportamenti in Pubblico

In Giappone è considerata maleducazione mangiare, bere o stare al telefono mentre si cammina. Questo per il rispetto delle altre persone, ma anche per sicurezza: svolgere qualsiasi attività mentre si cammina aumenta il rischio di distrazioni e, conseguentemente, di incidenti. Una scoperta che mi ha decisamente spaesato.

2. Il Rituale dei Saluti

La cultura giapponese ha sviluppato un elaborato sistema di saluti domestici. Quando si esce, si dice “ittekimasu” (“vado e tornerò”), a cui si risponde “itterasshai” (“vai e torna”). Al rientro, si annuncia “tadaima” (“sono tornato”), a cui si risponde “okaeri” (“ben tornato”).

Un aspetto interessante è l’estensione di questi saluti anche ai vicini e agli anziani volontari che si incontrano per strada, specialmente quando si indossa l’uniforme scolastica. La prima volta che una signora mi ha detto “okaeri nasai” (versione formale di “ben tornato”) mentre tornavo a casa, sono rimasta perplessa. Solo dopo aver sentito un’altra studentessa rispondere con “tadaima”, ho capito che era un augurio di buon rientro.

3. Scale e Code

L’ordine e la disciplina giapponese si manifestano chiaramente nelle scale e nelle code. Nelle scale si sale e scende tenendo la sinistra nella zona di Tokyo, con ringhiere centrali per organizzare il flusso.

Nelle grandi stazioni come Ikebukuro e Shibuya, esistono precise regole per l’accesso ai treni. La segnaletica a terra indica i punti di attesa e le procedure per salita e discesa. Nelle cittadine più piccole, pur senza segnaletica, vige un codice non scritto ma rispettato che regola la precedenza per la discesa dei passeggeri.

La Vita Scolastica

1. Regole sull’Aspetto

Gli standard di bellezza femminile giapponesi dal 2000 privilegiano uno stile semplice. Il viso non truccato, i capelli raccolti in coda e l’assenza di tinture o schiariture sono considerati segni di eleganza e professionalità. Per i tagli corti esistono regole specifiche da rispettare.

2. Dress Code

La scuola prevede tre diverse uniformi: estiva, invernale e sportiva. Un esempio delle rigide regole è il divieto di indossare la felpa di educazione fisica nei corridoi, anche se fa freddo per l’aria condizionata.

3. Uso del Telefono

Le regole sui dispositivi elettronici sono particolarmente severe. Ogni mattina, durante lo SHR (10 minuti di informazioni mattutine), i cellulari vengono ritirati e portati in sala insegnanti. È vietato utilizzare il telefono all’interno dell’edificio scolastico, e i dispositivi vengono riconsegnati solo al termine delle lezioni.

Riflessioni Finali

È complesso rispettare e venire a conoscenza delle regole quando raramente si viene informati su di esse. Spesso i docenti osservano le infrazioni senza intervenire direttamente, forse per mancanza di confidenza con gli studenti stranieri o per preferenza a discuterne nei colloqui con i genitori.

La cultura e le differenze sono affascinanti, ma difficili da comprendere. La speranza è di poterle apprendere entro la fine dell’anno di scambio.

 

Francesca Vinci, studentessa della 4 LES, scrive per il blog da quasi un anno. In questo anno scolastico sta svolgendo un’esperienza in Giappone. Nel tempo libero le piace suonare la chitarra, giocare ai videogiochi e crearsi dei nuovi hobby.

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