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Calcio e Atletica: Due Mondi Sportivi a Confronto

Lo sport più conosciuto e praticato in Italia è senza dubbio il calcio. Ma perché ha sempre riscosso così tanto successo? Le ragioni sono molteplici: innanzitutto, è uno sport dalle regole semplici e può essere praticato su qualsiasi tipo di terreno. Anche in assenza dell’attrezzatura giusta, basta un pallone per cominciare a giocare. Un altro grande motivo è il flusso di denaro che circola intorno al calcio, che ne ha certamente facilitato la diffusione e l’attenzione mediatica.

Tuttavia, è importante ricordare che esistono molti altri sport, meno diffusi in Italia, ma comunque rilevanti a livello sociale. Tra questi spicca l’atletica leggera, un mondo ricco di discipline che, nonostante il minor impatto mediatico rispetto al calcio, offre un’importante opportunità di crescita fisica e personale.

Le Discipline dell’Atletica Leggera

L’atletica leggera comprende diverse discipline, che possono essere raggruppate in quattro grandi categorie:

  • Corse
  • Marce
  • Concorsi (salti e lanci)
  • Prove multiple

In questo articolo, ci concentreremo sulle corse, forse la disciplina più comune e una di quelle che richiede maggiore dedizione.

Le Corse: Dalle Piste alla Strada

Un giro completo di una pista di atletica misura 400 metri. Quando un atleta si specializza su questa distanza, si parla del famoso “giro della morte”, uno dei più faticosi e sfidanti, secondo solo ai 100 metri in termini di prestigio e intensità.

Tuttavia, non tutti i corridori competono su pista, che solitamente è in Tartan o Sportflex. L’atletica comprende anche altre varianti come la corsa in montagna, la corsa su strada e su sterrato. Nelle grandi città come Torino, ad esempio, sono frequenti le competizioni campestri, che si svolgono su percorsi sterrati e variano in distanza a seconda della categoria, superando spesso i 2 chilometri.

La Mia Esperienza

Ho iniziato a praticare l’atletica leggera 10 anni fa, quando frequentavo la seconda elementare. In questo lungo percorso, ho vissuto quasi tutte le fasi di un atleta, sia a livello agonistico che amatoriale. L’ambiente dell’atletica, soprattutto all’interno di un impianto sportivo, è straordinario: si incontrano persone che diventano non solo ottimi compagni di allenamento, ma anche amici di vita.  

La maggior parte delle mie amicizie, infatti, provengono dal mio sport. Anche gli allenatori sono una parte fondamentale del percorso di un’atleta, personalmente mi sono sempre trovata benissimo con qualsiasi allenatore della società (SAFATLETICA), dato che col tempo si conoscono tutti grazie soprattutto alle trasferte per le gare fuori regione. Ritrovo nell’atletica una grande aria di famiglia, perché, oltre a praticarla da molti anni, mio padre e mio fratello prima di me hanno sempre fatto parte di questo mondo e mi hanno inserita fin da piccola, facendo sì che attualmente sono conosciuta da molti atleti di un certo livello e da praticamente tutta la società del CUS Torino settore atletica. 

Inoltre esistono tantissime possibilità per vivere esperienze formative sia a livello sportivo sia a livello sociale, tra le quali i campi estivi di allenamento che si svolgono o a Sestriere o a Mondovì in base alla specialità; essi sono organizzati dalla FIDAL e sono un’ottima esperienza di formazione, anche dal mio punto di vista, avendo partecipato a molte settimane di queste, sono assolutamente utili per vivere il proprio sport in modo più divertente e più motivante. 

Gli Allenamenti

Gli allenamenti di corsa si dividono principalmente in tre categorie:

  • Velocità
  • Mezzofondo
  • Fondo

Nel mio percorso, ho iniziato a specializzarmi nel mezzofondo già durante il secondo anno della categoria Ragazzi (13-14 anni). Il mezzofondo include distanze che vanno dagli 800 metri ai 10.000 metri, mentre le distanze superiori rientrano nella corsa di fondo.

Se si ha talento e la mentalità giusta per sopportare i sacrifici richiesti, si possono raggiungere grandi traguardi. Esempi di atleti che hanno ottenuto successi straordinari sono Gianmarco Tamberi (salto in alto), Marcell Jacobs (velocità) e Larissa Iapichino (salto in lungo).

Atletica Leggera e Guadagni: Un Confronto con il Calcio

Come già accennato, viviamo in una società dominata dal calcio, e gli stipendi degli atleti di atletica non possono competere con quelli dei calciatori, nemmeno di quelli meno noti. Un esempio emblematico è Diego Pettorossi, un atleta olimpico che ha rappresentato l’Italia ai Giochi di Parigi 2024. La sua storia è diventata famosa perché, a differenza di molti suoi coetanei, ha dovuto licenziarsi dal lavoro per poter partecipare alle Olimpiadi.

Nonostante le difficoltà economiche e le scarse risorse a disposizione, Pettorossi ha gareggiato con grande impegno, dimostrando quanto sia difficile emergere in uno sport come l’atletica, che in Italia riceve poca attenzione rispetto al calcio. La sua esperienza evidenzia una problematica che riguarda molti atleti del nostro Paese, i quali non ricevono il giusto riconoscimento per i loro risultati, neanche quando partecipano a competizioni di rilevanza mondiale come le Olimpiadi. 

Conclusione 

L’atletica leggera, nonostante sia meno popolare del calcio in Italia, rappresenta un mondo ricco di opportunità e valori formativi. Come dimostra l’esperienza personale raccontata e la storia di atleti come Diego Pettorossi, questo sport richiede dedizione, sacrificio e passione, qualità che vanno ben oltre il semplice aspetto agonistico.

Se è vero che il divario economico con il calcio resta significativo, l’atletica offre qualcosa di unico: la possibilità di crescere non solo come atleti, ma come persone, all’interno di una comunità che, come emerso dal racconto personale, diventa una seconda famiglia. I campi estivi, le trasferte, gli allenamenti condivisi creano legami che durano nel tempo ed esperienze formative che vanno oltre il mero risultato sportivo.

Forse è proprio questo il messaggio più importante da trasmettere: l’atletica leggera, nelle sue molteplici discipline, non è solo uno sport, ma una scuola di vita che merita maggiore attenzione e sostegno nel panorama sportivo italiano. Solo così potremo garantire che talenti come Pettorossi possano dedicarsi pienamente alla loro passione, senza dover scegliere tra sport e sussistenza.

Sofia Folino, IV Les