Al giorno d’oggi siamo molto più abili a risolvere casi giudiziari e fatti di cronaca grazie a tecnologie avanzate e a strumenti sofisticati che ci permettono di affrontare enigmi complessi, ricomporre vicende e illuminare dilemmi irrisolti. Tuttavia, ancora oggi, a distanza di anni, alcuni avvenimenti rimangono un mistero e ci lasciano con più domande che risposte. Faccio riferimento per esempio alle vicende drammatiche di alcune delle più celebri icone musicali degli ultimi decenni: Tupac Shakur, Lil Peep, XXXTENTACION e Kurt Cobain. Questi artisti, pur appartenendo a generi e generazioni diverse, hanno vissuto una vita segnata da depressione, abusi di sostanze e droghe e, in lotta costante con se stessi, hanno concluso la loro esistenza con un finale tragico.
Tupac Shakur: un’icona del rap e della resistenza
Tupac Shakur è stato una delle voci più influenti degli anni ’90: attraverso il rap, ha raccontato le disuguaglianze sociali, la vita nei quartieri difficili e le tensioni razziali negli Stati Uniti, facendosi conoscere non solo come un artista, ma anche come icona di resistenza. La sua morte, avvenuta il 7 settembre 1996 a Las Vegas, rimane uno dei misteri più discussi nella storia della musica. Fu vittima di una sparatoria: quattro proiettili lo colpirono mentre si trovava a bordo di un’auto. L’incidente lo lasciò in condizioni critiche e, dopo sei giorni di ospedale, morì il 13 settembre 1996, all’età di soli 25 anni. Nonostante le indagini e le numerose teorie emerse tra i fan, non si è mai arrivati a una verità definitiva. La causa esatta dell’attacco rimane sconosciuta e alimenta speculazioni e teorie, ma il suo rap continua ancora oggi a segnare il mondo della musica, rendendolo una figura immortale.
Lil Peep: la voce fragile della generazione Z
Un decennio dopo, un’altra figura portante dell’emo rap avrebbe segnato un’altra grande perdita della generazione Z: Gustav Elijah Ähr, noto come Lil Peep. Mischiando rap con elementi emo, punk e alternative rock, è il creatore di un genere che tratta apertamente temi come depressione, abuso di sostanze e relazioni tossiche.
Con testi che riflettevano la sua costante lotta interiore, Lil Peep ha parlato liberamente di come la depressione lo abbia portato all’uso di droghe per alleviare il dolore. La sua vita fu tragicamente breve: il 15 novembre 2017, a soli 21 anni, fu trovato senza vita sul suo tour bus. L’autopsia confermò che la causa ufficiale della morte fu un’overdose accidentale di Fentanyl e Xanax. Trascorse gli ultimi momenti della sua vita con Mariah Bons, una fan allora ventenne, la quale si pensa gli abbia dato alcune dosi, forse inconsapevole delle conseguenze. Le circostanze esatte restano incerte e alimentano molteplici teorie tra i fan.
XXXTENTACION: tra redenzione e tragedia
Allo stesso modo, anche XXXTENTACION ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica. Il suo vero nome era Jahseh Dwayne Ricardo Onfroy ed è stato uno dei protagonisti indiscussi della generazione Z a partire dal 2016.
XXXTENTACION affrontava nei suoi brani temi come la salute mentale, il perdono e il desiderio di redenzione, ma nonostante il suo passato turbolento, sembrava pronto a cambiare il suo stile di vita.
Tuttavia, il destino gli riservò un finale tragico. Il 18 giugno 2018, mentre lasciava una concessionaria di moto a Deerfield Beach, in Florida, fu assassinato da due uomini armati che lo bloccarono e gli spararono più volte mirando allo stomaco e derubandolo di una borsa contenente 50.000 $.
XXXTENTACION morì sul colpo, a soli 20 anni, proprio quando sembrava avere intrapreso un percorso di redenzione personale. Sebbene gli assassini siano stati identificati e arrestati, le circostanze esatte del suo omicidio continuano a suscitare domande. Si ipotizza anche il coinvolgimento di altre figure misteriose -come suggeriscono alcune teorie – perfino un legame con il rapper Drake.
Kurt Cobain: il simbolo di una generazione inquieta
Infine, un altro famoso caso irrisolto del mondo della musica è quello di Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, la band che ha definito il grunge negli anni ’90. Kurt non era solo un musicista, ma una figura culturale che rappresentava il disagio di una intera generazione. Cobain parlava di delusione nei confronti della vita, di disagio interiore, di abuso di sostanze e della frustrazione derivata dalla fama.
Dietro il successo si nascondeva un uomo in lotta con la depressione e la dipendenza. Kurt lottò duramente per un lungo periodo, ma alla fine, il 5 aprile 1994, a soli 27 anni, si tolse la vita nella sua casa di Seattle, sparandosi un colpo di fucile. Accanto al suo corpo fu trovata una lettera d’addio in cui esprimeva il suo forte disprezzo verso la fama e un profondo disagio. Nonostante la sua morte sia stata ufficialmente classificata come suicidio, alcune teorie complottiste continuano a circolare, suggerendo che potrebbe esserci stata una mano esterna, in particolare accusando sua moglie, Courtney Love, di essere coinvolta.
Il mistero come parte del mito
Le domande rimangono tante e questo è uno dei motivi per cui ho scelto di trattare questo tema; non solo per ricordare delle icone della musica, ma per il fatto che, a distanza di anni, molte cose rimangono ancora un mistero.
Tupac, Lil Peep, XXXTENTACION e Kurt Cobain hanno trasformato il loro dolore in arte, esprimendolo e trovando conforto nella loro musica, diventando la voce di chi si sente perso o incompreso. Nonostante le circostanze oscure delle loro morti, il loro legato artistico vive ancora oggi e continua ad ispirare e a sollevare domande. Il mistero che avvolge le loro vite e le loro morti è una parte fondamentale della loro eredità, un enigma che continuerà ad affascinare e stimolare riflessioni sulle difficoltà che anche le stelle più brillanti possono nascondere dietro il loro splendore.
Federica Motzo, I LES