Combattere le mura – 18 donne
William Mezzanotte, in arte Nayt, è un rapper nato nel 1994 in Molise. La sua carriera è iniziata nel 2012 a Roma, nella sua cameretta.
Il 22 novembre 2023 ha pubblicato il suo decimo album inedito: Lettera Q, un progetto che ha sconvolto la comunità del rap italiano. Il genere proposto non è solo “rap” nel senso tradizionale del termine, ma si può definire conscious rap: uno stile caratterizzato da introspezione psicologica e riflessione critica su temi sociali e personali.
Con Lettera Q, Nayt intraprende un viaggio attraverso le problematiche della società contemporanea: i falsi miti del successo economico e professionale, la fragilità dei rapporti umani, le incertezze esistenziali, e l’importanza del pensiero libero come arma contro l’odio.
La quarta canzone dell’album riprende proprio quest’ultimo concetto, Combattere Le Mura (18 donne) non è solo una canzone, ma è un primo passo da parte della comunità di artisti musicali verso il progressismo. Insomma, Nayt è l’antitesi del classico rapper per cui prevalgono i “dissing”, la droga, le armi e la misoginia. Dedica questa canzone alle donne, in particolare alle donne della storia, ma anche a sua madre, a sua nonna e ad una passante: Anna a cui indirizza qualche verso.
Le diciotto donne celebrate
“Io non sono Maria Lai e i suoi fili che collegano”
Maria Lai (1919-2013) è stata un’artista originaria di Ulassai, Sardegna. Fin da giovane, il suo talento artistico era evidente, nonostante fosse difficile per una donna dell’epoca coltivare interessi del genere. Maria Lai è nota per le sue opere tessili, che combinano tradizione e innovazione, trasformando il lavoro al telaio in una forma d’arte. La sua opera rappresenta un simbolo di emancipazione femminile e di legame con la sua terra.
“Non ho perso un fratello come accadde a Ilaria Cucchi”
Ilaria Cucchi nasce nel 1974 e suo fratello è Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 durante la custodia in carcere (era stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish) a causa di violenze subite da due agenti delle forze armate. Ilaria Cucchi si è impegnata dedicandosi totalmente alla lotta per la giustizia, in primis per suo fratello, mentre in un secondo momento ha iniziato a far parte della vita politica del nostro paese in quanto protettrice delle vittime di abuso nelle carceri.
“Non ho visto l’inferno di Liliana Segre”
Liliana Segre nasce nel 1930 a Milano, rimane orfana della madre alla sola età di un anno, fortunatamente ebbe comunque una figura paterna molto affettuosa. Nel 1938 in Italia vennero istituite le Leggi Razziali fasciste che resero la sua vita, come quella di tutti gli Ebrei del tempo, un vero e proprio inferno. Le leggi antiebraiche proibivano la frequenza a scuola, e quando Liliana Segre venne espulsa, racconta di essersi colpevolizzata a lungo: infatti intese questo evento come “la colpa di essere nata”, una frase celebre che Nayt cita nei versi della canzone. Liliana Segre è una sopravvissuta all’Olocausto, venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz a soli tredici anni con il padre che però morì poco dopo È questo l’inferno che vive, ma nonostante ciò oggi porta avanti con sé la memoria della sofferenza vissuta che è riuscita a trasformare in un messaggio di amore.
“Non sono Michela Murgia e la sua lotta al patriarcato”
Michela Murgia è nata nel 1972 a Cabras, in Sardegna. Era una scrittrice, un’intellettuale ma soprattutto un’attivista, scomparsa nel 2023 a causa di un tumore. Viene ricordata per il suo impegno contro il patriarcato e per aver criticato i modelli tradizionali di potere, incoraggiando una riflessione sulla questione di genere in Italia.
“Di Michela Murgia mi ha colpito la sua sensibilità e la sua cultura. È un tratto comune delle donne che ho voluto celebrare: la capacità di comunicare, di riconoscersi e di avvicinarsi agli altri. Mi ha colpito molto il suo sorriso, che è uno strumento potentissimo di
connessione” -Nayt, Vanity Fair
“Non ho di Chiara Valerio l’impeto della cultura”
Chiara Valerio nasce nel 1978 ed è una scrittrice italiana; ha studiato a Napoli presso l’Università Federico II e rappresenta una delle personalità più brillanti e attive del panorama culturale italiano. Inoltre era amica di Michela Murgia e pronuncia un discorso emozionante al suo funerale che viene ripreso nell’outro del brano.
“Di Margherita Hack la ragione della scienza”
Margherita Hack nacque nel 1922 a Firenze ed era un’insegnante di astronomia all’Università di Trieste, dove i suoi studi furono fondamentali per la creazione di un Istituto di Astronomia prima di scomparire nel 2013 sempre a Trieste. In vita fu sempre occupata dagli studi scientifici ricevendo anche numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Linceo e il Premio della Cultura. È stata una grande pioniera nella divulgazione scientifica, che cercava sempre di rendere semplice e accessibile al grande pubblico.
“Non sono Rosaria Costa e non ho la tenerezza struggente che usò con cui rispose alla violenza”
Rosaria Costa è una scrittrice e poetessa italiana, aveva solo ventidue anni e un figlio di quattro mesi quando è morto suo marito: Vito Schifani, uno dei tre agenti di scorta del giudice Giovanni Falcone. Fu proprio la vedova a tenere un discorso pubblico durante i funerali di Stato e a commuovere tutti i presenti, tutt’ora le sue parole risuonano nella testa del collettivo e sono simbolo della lotta contro la mafia. Nayt accentua questo con un ossimoro, “tenerezza struggente”, che richiama al video del discorso della vedova in cui fatica quasi a parlare, ma con grande coraggio si rivolge in modo diretto ai mafiosi pronunciando le parole “io vi perdono, ma vi dovete mettere in ginocchio”.
“Io non sono Alda Merini, la poesia e l’elettroshock vestito incandescente che indossò andando via”
Alda Merini nacque nel 1931 a Milano, era una scrittrice e poetessa italiana nota principalmente per i suoi testi sulla sua esperienza drammatica e stravolgente nel manicomio Paolo Pini di Milano; con uno di questi Terra Santa vince il Premio Librex Montale, che aveva l’intento di premiare un poeta italiano che avesse contribuito a caratterizzare in modo originale la poesia contemporanea. Venne internata in un primo momento ai soli sedici anni e venne diagnosticata con il disturbo bipolare; la scrittrice raccontò in prima persona i suoi trascorsi, entrò in manicomio con l’animo innocente di una bambina e vi uscì completamente cambiata: la privazione di ogni libertà, la pratica di procedure mediche invasive come l’elettroshock, il senso di totale distacco dal proprio corpo, tutte queste furono esperienze che la segnarono nel profondo.
«La vita non ha senso, anzi è la vita che ti dà un senso. Sempre che noi la lasciamo parlare. Perché prima dei poeti parla la vita. Il poeta soffre molto di più, ma ha una dignità che non si difende neanche. È bello accettare anche il male. Una delle prerogative del poeta, che è stata un po’ anche la mia, è non discutere mai da che parte venisse il male, io ho accettato ed è diventato un vestito incandescente, è diventato poesia. Ecco, il cambiamento della materia diventa fuoco, fuoco d’amore per gli altri, anche per chi ti ha insultato» -Alda Merini
“Non sono Paola Zukar per l’hip hop”
Paola Zukar è conosciuta come “signora del rap italiano”; ha scoperto il rap nel 1984, un genere che allora era quasi sconosciuto in Italia, e da lì la sua passione l’ha portata a collaborare con riviste dedicate al rap ma anche a fondare un’agenzia dedicata al management di rapper e musicisti hip hop collaborando con artisti come Fabri Fibra, Marracash e Madame e aiutandoli a raggiungere il successo. Paola Zukar si afferma come figura ecclettica nell’industria musicale italiana, le sue pubblicazioni e collaborazioni evidenziano una profonda conoscenza e una fervente passione per il settore.
“O Maura Gancitano che avvicina il mondo alla filosofia”
Maura Gancitano è una filosofa, scrittrice italiana nota per i suoi sforzi nel campo della divulgazione culturale, il suo obbiettivo è di rendere la filosofia accessibile ad un pubblico più ampio. Ha scritto molti libri come: prendila con filosofia, erotica dei sentimenti, la società della performance e l’alba dei nuovi dei. inoltre produce anche podcast.
“Non sono la signora Anna che mi ha detto che l’amore è una carezza in un giorno qualunque in cui cercavo il sole”
La Signora Anna è una donna di ottantasei anni a cui Nayt aveva dedicato un post su Instagram con una registrazione dove la si sente parlare di vari temi. parte di questo discorso viene ripreso nell’outro del brano. https:// www.instagram.com/reel/CsOMjhFALXj/
“Né Letizia Battaglia e la sua guerra alla mafia”
Letizia Battaglia nacque nel 1935 a Palermo. In un primo momento della sua vita lavorò per un giornale a Milano vivrà per un po’ di anni.
Quando finalmente tornò nella sua città natale si dovette confrontare con la dura realtà di una regione spaccata dalla mafia, dal clientelismo e dalla povertà: da lì prese la fotografia come suo unico impiego, anzi come vocazione quasi. Numerosi sono coloro i quali ricordano la Sicilia con le sue campagne dorate, il giallo e l’arancione dei suoi frutteti e il panorama di campagna insomma. Letizia Battaglia preferì però rappresentare la sua terra natale in bianco e nero, è interessata a indagare il secondo volto dei siciliani per poter portare a galla cosa significhi vivere in quel mondo, nonostante potesse rischiare la vita facendo ciò. Letizia si serve del bianco e nero per far prevalere il contenuto piuttosto che la forma.
“Di Nancy Porsia so che non ho il suo coraggio”
Nancy Porsia è una giornalista, reporter e scrittrice italiana che si specializza sul Medio Oriente e il Nord Africa. Dando una voce a tutte le problematiche presenti in quell’area geografica: dalla migrazione ai diritti umani e ai conflitti. Racconta non solo il mondo dei migranti ma anche quello dei trafficanti, la sua capacità di lavorare in contesti così complessi la rende una grande donna ma soprattutto come dice Nayt una donna coraggiosa.
“Come Gessica Notaro che ha continuato ad amare”
Gessica Notaro è una modella e attivista italiana, sopravvissuta ad un attacco violento da parte del suo ex fidanzato nel 2017. In seguito ad una rottura del rapporto con Edson Tavares e una denuncia nei suoi confronti per comportamenti violenti, l’uomo, non accettando questa decisione, sfregiò il volto della donna con dell’acido, lasciandola cieca dall’occhio sinistro. Oggi Gessica Notaro è un simbolo di forza e coraggio, grazie alla sua determinazione è riuscita a ricostruirsi il volto e la sua vita.
“O Giulia Cecchettin che invece ci ha provato”
Giulia Cecchettin era una studentessa di ventidue anni diventata simbolo di un tragico caso di femminicidio compiuto dal suo ex ragazzo Filippo Turetta.
“Io non sono mia madre e tutti i suoi sacrifici”
William Mezzanotte ha avuto un’infanzia molto difficile, è cresciuto in un contesto familiare complesso, poiché il padre era assente e quindi dovette cercare figure maschili di riferimento altrove. Nonostante le violenze subite dal marito, la madre di Nayt fu sempre una donna molto forte, era giovane e matura ed è riuscita a trasmettergli dei valori fondamentali come l’onestà e una profonda intelligenza emotiva: elementi chiave che hanno costruito la grande sensibilità dell’artista.
Nayt parla della madre come una donna molto semplice ma emotivamente intelligente, non ha mai mentito al figlio riguardo alla situazione con il padre, è sempre stata molto trasparente senza però essere di parte; voleva che William si facesse le sue idee senza essere influenzato dal suo giudizio.
«Negli uomini vedo più spesso una corazza; nelle donne invece c’è questa capacità di accogliere ciò che viene e di saper perdonare. Mia madre mi ha trasmesso questa sensibilità. »
– Nayt, Vanity Fair
“Né mia nonna e i problemi con tre figli”
Nayt cita la nonna materna e i suoi problemi nel gestire i tre figli, compresa la madre di Nayt. Inoltre la cita anche in quanto figura affidataria dell’artista per un lungo periodo di tempo, in cui si trova ad Isernia in Molise mentre la madre rimane a Roma per guadagnare qualche soldo in più e migliorare la situazione economica per il figlio.
Queste sono le diciotto donne di Nayt, che hanno eccelso, che hanno avuto coraggio e sono riuscite a portare a termine qualcosa nonostante il contesto sociale che lo proibiva; queste donne sono andate contro ogni aspettativa.
«Ho pensato di definire me stesso per sottrazione e quindi parlando del femminile, che volevo esplorare in modo diverso. Con onestà, senza retorica o polemica, solo con consapevolezza. Nella mia vita sto cercando di comprendere la figura della donna in modo più completo, più sincero e meno idealizzato.» -Nayt, Vanity Fair
Sofia Porcescu, V Scientifico