Mercoledì 19 Settembre 2018 gli studenti del biennio e dell’ultimo anno sono stati protagonisti di un incontro di straordinario valore: quello con i Giovani dell’Unione Industriale.

L’obbiettivo avvicinare gli studenti alla realtà dell’imprenditoria giovanile.Domande legate alla libera iniziativa, alle capacità e alle abilità del mestiere dell’imprenditore, alle nuove imprese e al loro successo, hanno trovato risposta grazie alla narrazione dei talentuosi imprenditori, i quali, nel corso di quattro ore, sono stati per gli studenti SA. FA. dei veri e propri maestri che hanno trasmesso ai giovani insegnamenti di grande profondità. Innanzitutto hanno fatto capire che, nonostante siano numerosi i termini che possono essere associati alla figura dell’imprenditore, ve n’è uno che meglio di ogni altro, inaspettatamente, descrive tale professione: sognatore. Per essere un imprenditore, bisogna prima di tutto saper sognare e credere nel proprio sogno, per quanto folle o ambizioso che sia, nonostante tutte le difficoltà e le asperità del cammino. E questo è stato spiegato dagli imprenditori attraverso le scene di un film meraviglioso che è rimasto impresso nel cuore degli studenti SA. FA. (e tra di loro ci sono io): “Cielo d’Ottobre”. Questo racconta la realizzazione di un sogno di un ragazzino senza prospettive per il futuro, proveniente da Coalwood, microscopico paese di campagna dove tutti sono minatori. Quel ragazzo, Homer Hadley Hickman Jr., osservando il 4 Ottobre 1957 lo Sputnik russo sorvolare il nostro pianeta, comprende la vera ragione del suo essere e il motivo per cui esiste. In un paese di minatori che vivono nella terra, Homer vuole “toccare il cielo”. Dopo un lungo percorso lastricato di fatiche e sacrifici, senza mai rinunciare al suo grande sogno, e utilizzando delle capacità che sono proprie dell’imprenditore, Homer riesce finalmente a creare un razzo e spedirlo in alto, nel cielo. Grazie a quell’impresa, Homer vinse una prestigiosa borsa di studio e in seguito divenne un illustre ingegnere alla NASA. Dopo la visione del film, agli studenti venne dato il compito di parlare di come hanno creato un’impresa fittizia ideale. L’incontro si è concluso con il racconto da parte dei Giovani Imprenditori della loro vicenda lavorativa personale. Dunque, al termine di questa magica esperienza, parlo a nome di tutti gli studenti quando riporto la lezione trasmessaci: i sogni sono la linfa che alimenta l’intimo tessuto delle nostre vite e, se non abbandonati, continueranno a rimanere per sempre una fiamma che arde e una forza che darà significato alle nostre esistenze. A tal proposito, non posso non citare Marcel Proust, un celeberrimo scrittore ma prima di ogni altra cosa un inguaribile sognatore: “Se sognare un poco è pericoloso, la sua cura non é sognare meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo”.