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Comunemente si pensa che il latino sia una “lingua morta”, ma tutti i giorni utilizziamo latinismi o proverbi latini senza neanche accorgercene. 

Il latino, oltre ad essere una lingua che ci apre la mente sul nostro italiano, ci fornisce diverse frasi e parole che utilizziamo ogni giorno, rendendola fondamentale per la nostra quotidianità.

Oggi passeremo velocemente in rassegna alcune espressioni diventate abituali per tutti i parlanti italiano: 

  • Carpe diem” la frase più famosa di tutte, “cogli l’attimo” in italiano: è diventata un motto per i ragazzi, la possiamo trovare scritta sulle pareti, nelle bio di instagram o addirittura come tatuaggio. È uno stile di vita che ci insegna a non perdere le occasioni e a vivere il momento senza rimandare a un futuro incerto.
  • Per aspera ad astra”, ovvero “attraverso le avversità sino alle stelle”, è una frase latina famosa per il suo significato profondo e colmo di speranza. È un insegnamento che tutti dovremmo apprendere: dopo un periodo difficile troveremo sempre la luce.
  • Tempus fugit”, “Il tempo fugge”, si collega alle frasi precedenti: non dobbiamo sprecare il tempo perché è l’unica cosa che non potremo mai avere indietro.
  • La celebre frase “Veni vidi vici”, “Venni, vidi e vinsi”, che Giulio Cesare pronunciò alla fine della battaglia di Zela, è ancora oggi utilizzata per indicare un’impresa di successo, realizzata in modo rapido e senza grosse difficoltà.
  • Alea iacta est”, “il dado è tratto”, frase sempre di Giulio Cesare pronunciata prima di attraversare il Rubicone e iniziare la guerra civile contro Pompeo, si cita quando si prende una decisione definitiva senza punto di ritorno.

Nel nostro latino quotidiano abbiamo anche centinaia di parole singole che spesso pensiamo inglesi o sulle origini delle quali non ci interroghiamo neppure. Tra queste le più usate sono:

  • Alibi che significa “altrove”. Avere un alibi per dimostrare che non si era in un certo luogo nel momento di un delitto.
  • A priori, opposto al termine ‘a posteriori’, indica un giudizio a prescindere dai fatti.
  • Bis, ovvero “due volte”, si usa oggi per chiedere alla fine dello spettacolo un’ulteriore esibizione.
  • Gratis tutto ciò che è “per i favori”, quindi concesso senza compenso.
  • Promemoria cioè un breve scritto o appunto per fissare i concetti “a favore della memoria”.

Il latino non è solo la lingua madre dell’italiano, ma il fondamento comune di tutte le lingue romanze: italiano, francese, spagnolo, portoghese e romeno. Questa base condivisa crea un affascinante fenomeno di interlinguismo che facilita ancora oggi la comprensione tra parlanti di diverse nazionalità. Prendiamo ad esempio la parola latina “terra”, che ritroviamo quasi identica in italiano (terra), spagnolo (tierra), portoghese (terra) e francese (terre). Questa eredità comune non si limita alle singole parole, ma si estende alle strutture grammaticali e rappresenta un vantaggio pratico: chi conosce una lingua romanza trova più facile apprenderne un’altra, grazie a questo substrato latino condiviso. Il latino diventa così non solo un patrimonio storico, ma un vero ponte di comunicazione nel mondo moderno.

Come vedete, il latino non è una “lingua morta”, ma una lingua viva che continua a influenzare profondamente la nostra quotidianità. In un mondo sempre più globalizzato, il latino può rappresentare una risorsa preziosa per mantenere vivi legami con le radici della nostra civiltà e rafforzare la nostra comprensione del presente. 

 

Carlotta Rivera, III LES