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“He made Graduation”. Se si leggono i commenti sotto i post di Instagram o TikTok, questa frase compare spesso. È riferita a Kanye West, uno dei rapper più prolifici e talentuosi ancora oggi in circolazione.

Viene usata come una sorta di giustificazione automatica per qualsiasi cosa dica o faccia. Un modo per dire: “Ha fatto Graduation, quindi tutto il resto passa in secondo piano”.

Ma davvero basta un capolavoro musicale per legittimare tutto?

Dal 2022, Kanye West – rapper, produttore e fondatore del brand Yeezy – ha rilasciato dichiarazioni sempre più discutibili e profondamente sbagliate. Come la maglietta con la scritta White Lives Matter, in contrapposizione al movimento Black Lives Matter. O le affermazioni antisemite. O ancora, l’elogio a Hitler, con frasi come “ha fatto anche cose buone”, arrivando perfino a produrre capi Yeezy con svastiche.

A colpire non è solo la gravità di queste affermazioni, ma il fatto che lui sembri sentirsi libero di dire ciò che vuole, senza temere conseguenze. Perché?

Una parte della risposta sta nelle malattie mentali che Kanye stesso ha dichiarato di avere, come il disturbo bipolare o l’autismo. Ma un’altra parte, secondo me più inquietante, è il sostegno incondizionato della sua fanbase – nella quale mi inserisco anch’io.

Una fanbase pronta a difendere il proprio idolo in ogni circostanza. Frasi come “He made Graduation” diventano scudi, slogan che proteggono chi sbaglia, alimentando l’idea che il genio artistico possa fare tutto, dire tutto, restare impunito. Come se il talento lo rendesse intoccabile, superiore a qualsiasi giudizio.

C’è chi propone di “cancellarlo” del tutto, applicando la cosiddetta cancel culture. Ma secondo me non è la soluzione giusta. Credo si possa distinguere l’artista dalla sua musica.

La vera svolta sarebbe smettere di giustificare tutto solo perché amiamo le sue canzoni. Iniziare a trattarlo come un adulto, capace di assumersi le responsabilità delle sue parole. Metterlo di fronte ai suoi errori. Senza odio, ma senza indulgenza.

Lorenzo Giacomelli

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