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Malena la Pugliese, Rocco Siffredi, Johnny Sins: sono nomi molto noti nella categoria dei film e video hard, che fanno parte di un’industria globale in continua espansione. Ma prima di tutto, chi sono esattamente?

I video o film hard, noti anche come film per adulti o pornografia, sono contenuti audiovisivi che rappresentano esplicitamente atti sessuali, progettati per stimolare sessualmente lo spettatore. Sebbene i contenuti possano variare notevolmente, da quelli a sfondo romantico a quelli più esplicitamente violenti, l’obiettivo principale rimane quello di suscitare una reazione fisica e sessuale nel pubblico. Questo tipo di materiale è disponibile in varie forme, tra cui video, fotografie e storie scritte, ed è facilmente accessibile online tramite piattaforme specializzate, siti web e social media.

Questi film si rivolgono a un pubblico vasto, con contenuti che spaziano per genere, stile e target. Vi sono produzioni professionali con alti budget, ma anche una fiorente industria amatoriale che si basa su produzioni più intime e spesso non professionali. Le trame di questi film possono essere molto semplici o completamente assenti, con un focus principale sulle interazioni sessuali tra i protagonisti, senza alcun approfondimento emotivo o psicologico. Alcuni film hard, tuttavia, cercano di inserire una componente narrativa più sviluppata, pur restando all’interno dei canoni dell’industria per adulti.

Tuttavia, per alcune persone, il consumo di pornografia può trasformarsi in una vera e propria dipendenza, paragonabile a quella da sostanze come la droga o l’alcol. 

Questa dipendenza è conosciuta come pornografia compulsiva ed è caratterizzata da un consumo esagerato e incontrollabile di contenuti pornografici, che influisce negativamente sulla vita quotidiana, sulle relazioni sociali e sul benessere psicologico. Secondo studi recenti, circa il 5-10% della popolazione mondiale soffre di una forma di dipendenza dalla pornografia, con una crescente incidenza tra i giovani. La dipendenza da pornografia è anche stata associata a disfunzioni sessuali, ansia, depressione e difficoltà nel mantenere relazioni intime soddisfacenti.

Un aspetto significativo di questa dipendenza è la difficoltà nel distogliere l’attenzione da questi contenuti, che diventa una routine quotidiana, tanto che per chi ne soffre: guardare pornografia almeno una volta al giorno diventa un comportamento compulsivo, con la necessità di aumentare la frequenza e l’intensità dei contenuti per provare la stessa gratificazione iniziale. Ciò porta, nel tempo, alla necessità di contenuti sempre più estremi o violenti per ottenere lo stesso effetto, con conseguenze devastanti per la salute mentale e fisica.

Questa dipendenza è spesso legata a una difficoltà generale nelle relazioni sociali e affettive. Molti giovani, in particolare, trovano più facile e sicuro rifugiarsi nel consumo di pornografia piuttosto che affrontare il disagio o l’incertezza che deriva dall’interazione con altre persone, sia a livello romantico che sessuale. Per molti, la pornografia diventa una “scappatoia” che permette di soddisfare i propri desideri sessuali senza dover affrontare la complessità di un rapporto reale, che richiede impegno, comunicazione e vulnerabilità.

Inoltre, un altro aspetto importante riguarda l’autostima. Molti giovani, in particolare quelli con una bassa autostima, credono di non essere attraenti o di non poter mai soddisfare le aspettative degli altri. Questo li spinge a cercare un piacere rapido e solitario attraverso contenuti virtuali, che sembrano più accessibili e meno rischiosi rispetto a un’interazione reale. Le piattaforme online, alimentate da algoritmi che spingono continuamente nuovi contenuti, possono contribuire a rinforzare questi comportamenti, creando una spirale difficile da interrompere.

In Italia, il fenomeno della dipendenza dalla pornografia sta crescendo ogni anno. Secondo uno studio condotto dal Ministero della Salute, si stima che il 6% dei giovani italiani tra i 18 e i 25 anni sia affetto da dipendenza da pornografia. Questo dato è preoccupante, soprattutto se consideriamo che i giovani di questa fascia d’età sono spesso coinvolti in comportamenti a rischio legati alla sessualità, come il sesso non protetto e la ridotta attenzione alla salute sessuale. Oltre a ciò, la crescente diffusione dei dispositivi mobili e della connessione internet ad alta velocità ha reso l’accesso a contenuti pornografici ancora più facile, contribuendo alla normalizzazione e alla crescente disponibilità di questi materiali.

Questa tendenza solleva importanti preoccupazioni, sia sociali che psicologiche. I danni che la pornografia compulsiva può causare non si limitano solo alla sfera personale, ma possono estendersi alle relazioni interpersonali, compromettendo la capacità di instaurare legami affettivi e di vivere esperienze sessuali sane. Inoltre, la pornografia può influenzare negativamente la percezione del corpo, delle relazioni e del consenso, creando modelli distorti di sessualità che non rispecchiano la realtà. Alcuni studi suggeriscono che la pornografia può anche alimentare attitudini misogine e violente, con un impatto significativo sulla cultura sessuale e sulla società in generale.

In conclusione, sebbene la pornografia possa sembrare un fenomeno inoffensivo e addirittura parte della normale curiosità sessuale, per molte persone può rappresentare un vero e proprio problema. La dipendenza da pornografia è una realtà crescente che richiede attenzione, supporto psicologico e un maggiore dialogo sulle implicazioni sociali e personali di questo fenomeno. È importante educare i giovani a un approccio sano e responsabile alla sessualità, incoraggiando la consapevolezza emotiva e il rispetto nelle relazioni, per prevenire che il consumo eccessivo di pornografia diventi un ostacolo alla crescita personale e sociale.

Riccardo Satta, 3 LES

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