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La Crisi del Fentanyl negli USA

100.000 morti per overdose nel 2023 secondo il National Center for Health Statistics (CDC), di cui 75.000 dovuti all’utilizzo di oppioidi sintetici e, maggiormente, per il fentanyl, diventato in America un seminatore di morte.

Ma cos’è realmente questa sostanza nociva denominata “la droga degli zombie”?

Il Fentanyl è un oppioide sintetico, ossia interamente creato in laboratorio senza l’utilizzo di molecole reperite in natura, con notevoli qualità di analgesico, utilizzato in terapie oncologiche e operazioni chirurgiche. Nel 1960 venne lanciato sul mercato dalla Janssen Pharmaceutica, come brevetto di analgesico sintetizzato dallo scienziato Paul Janssen e riscosse un enorme successo poiché acquistato per essere posto su garze e cerotti. Con la diffusione in ambito medico e la produzione di numerose derivazioni del farmaco, si espanse in modo analogo l’utilizzo del fentanyl come stupefacente; effettivamente, per molti pazienti sottoposti alle terapie divenne una dipendenza anche dopo il ciclo di cure. Infatti è circa 50 volte più potente dell’eroina e 100 volte più potente e tossico della morfina, narcotico procurato dal papavero dell’oppio, secondo gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il successo sul mercato degli stupefacenti è stato assicurato dal basso costo a cui si può acquistare, spesso in siringhe per utilizzo endovenoso, ma anche in forma di polvere (spesso fumata per aumentare la velocità dell’assimilazione da parte del cervello), spray nasale e pillole. Secondo uno studio della United States Drug Enforcement Administration (DEA), molti spacciatori mischiano il fentanyl con altre droghe, come la metanfetamina o la cocaina, per aumentare l’efficacia e la potenza, per ridurre il prezzo del prodotto finale e risparmiare dosi di stupefacente puro; ma in molti casi, questa scelta, procura anche la letalità: spesso due milligrammi di fentanyl puro possono causare la morte. Molte delle pastiglie prodotte, da quanto riferito nell’indagine, possiedono fino al doppio del dosaggio letale.

Il Fentanyl, inoltre, è il derivato dell’oppio più rapido nell’assimilazione, effettuata dal corpo dopo l’assunzione, grazie ad una qualità lipofilica, ovvero l’interazione con i lipidi, che trasporta la sostanza e sviluppa l’espansione dei suoi effetti per via ematica fino all’arrivo al sistema nervoso centrale, dove la sostanza permane per la preminente presenza lipidica nel cervello, per lo più acidi grassi polinsaturi; infine viene  recepita dai recettori oppioidi.

Gli esiti che provoca un dosaggio sono euforia e gratificazione istantanea, riduzione della percezione del dolore, confusione, instabilità mentale, nausea, rallentamento del battito cardiaco e ipoventilazione (alterazione nella respirazione).

Il raggio di azione o durata di una dose è in media tra le 5 e le 7 ore e il picco degli effetti si raggiunge dopo circa 5 minuti. 

Gli effetti collaterali sono spesso dovuti, oltre alla potenza della dose, anche per la Xilazina (o Tranq) descritta dal CDC come un tranquillizzante non derivato dall’oppio, utilizzato legalmente come sedativo per animali, ma anche utilizzato in modo illegale per tagliare e dividere le dosi di fentanyl da parte degli spacciatori. 

Questa sostanza è la fautrice principale dello pseudonimo “droga degli zombie” erroneamente associato al fentanyl, perchè i suoi effetti potentissimi, che “contaminano” la sostanza pura, fanno cadere i tossicodipendenti in un profondo stato di incoscienza.

Molti dei dipendenti da questa droga sono senzatetto e, per zone degli Stati Uniti in crisi, come la California (per problemi di tossicodipendenza) è ormai una prassi vedere persone piegate in due in stato di trance, persone che camminano a stento o dormono, ma anche persone in overdose, ignorate da passanti e dimenticate da familiari. 

Con l’obiettivo di aiutare i tossici ad abbandonare la loro dipendenza, di fronte ad una propensione alle overdosi dopo la pandemia di Covid-19, sono stati creati rifugi da volontari che offrono vestiti, coperte, pasti caldi e assistenza a senzatetto preda della droga. Inoltre, si assicurano delle loro condizioni fisiche, soccorrendo prontamente gli individui in coma da overdose tramite iniezioni di Naloxone, antidoto contro gli oppioidi sintetici che combatte attivamente i loro principi.

I disturbi da dipendenza da stupefacenti si ripercuotono negativamente sulla vita di un individuo; in particolare, alcuni sintomi di astinenza da fentanyl possono essere lancinanti dolori muscolari e alle ossa, stati d’ansia oppressivi, spasmi alle gambe, brividi, vomito e altri sintomi che possono portare allo shock anafilattico.

L’emergenza fentanyl negli Stati Uniti deriva dall’alleanza tra la Cina, nazione che dà i natali ai laboratori specializzati nella sintetizzazione delle sostanze necessarie alla produzione del narcotico, concentrati principalmente nella regione dell’Hubei, località di spicco nell’industria farmaceutica, e il Messico, dove il cartello di Sinaloa, possedente un impero colossale riguardante il contrabbando di droga, si occupa di produrre le pastiglie e recapitare la merce nelle principali piazze di spaccio. 

Data l’emergenza, diversi familiari di vittime del fentanyl hanno deciso di costituire delle fondazioni, come Voices for Awareness, con l’obiettivo di sensibilizzare e far consapevolizzare il governo riguardo alla necessità di abolizione della legge, che consente il possesso di 4 milligrammi di sostanza, senza conseguenze legali.

Nel frattempo, Donald Trump, diventato presidente degli Stati Uniti, fin dall’inizio della sua campagna elettorale ha puntato le attenzioni verso la necessità di fermare il mercato della sostanza attraverso più controlli doganali al confine con il Messico tramite una sistematica diminuzione del numero di immigrati che possono effettivamente oltrepassare la demarcazione. Riuscirà a fermare l’epidemia di morte presente in America?

Vittoria Peis, II SCI