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L’IMPATTO DELL’IA SULLA MEDICINA

L’intelligenza artificiale (d’ora in poi IA) è uno strumento in rapida evoluzione, che sta trasformando diversi aspetti della nostra vita. Recentemente l’IA è stata addirittura introdotta nel settore sanitario, con la promessa di modificare radicalmente il modo di fare diagnosi, cure, studi e trattamenti. La spesa globale per l’IA in ambito sanitario è aumentata significativamente negli ultimi anni, passando da 4,8 miliardi di dollari nel 2020 a 10 miliardi di dollari nel 2021, segno del crescente interesse per questa tecnologia. (fonte)

L’IA E I DATI

Il principale vantaggio che deriva dall’uso dell’IA in ambito medico è di sicuro la gestione dei numerosi dati. Possiamo suddividere i dati in due macro categorie: dati strutturati e non strutturati. I primi sono i dati “tradizionali” facilmente rappresentabili in righe e colonne o nei database. I secondi sono testi, immagini, suoni, sensori, dispositivi indossabili e sono in continuo aumento: si stima che l’80% dei dati raccolti quotidianamente siano non strutturati. L’IA sarebbe quindi un grosso passo avanti. Ma vediamo meglio. 

Un esempio concreto è il sistema CHARTWatch, adottato presso il St. Michael’s Hospital di Toronto, che ha ridotto del 25% le morti improvvise nei reparti di emergenza grazie alla sua capacità di identificare precocemente i pazienti ad alto rischio. (fonte)

IN COSA PUO’ ESSERE UTILE L’IA?

L’intelligenza artificiale riveste un ruolo fondamentale nella raccolta e nell’interpretazione dei dati. Più nello specifico può essere molto utile per l’analisi degli esiti di risonanze magnetiche, tac o ecografie, effettuando diagnosi accurate in maniera rapida e può essere anche utile nel rilevamento precoce di malattie, aumentando le possibilità di trattamenti e cure efficaci.

Oltre a questo, avendo a disposizione la risposta del paziente a precedenti terapie, l’IA può suggerire piani terapeutici personalizzati con maggiore probabilità di successo.

 TELEMEDICINA E CHATBOT

I moderni sistemi di intelligenza artificiale consentono di seguire i pazienti anche a distanza, dando consulenze mediche e cure apposite da remoto. 

Telemedicina e chatbot sono assistenti virtuali che forniscono supporto agli assistiti, con risposte in tempo reale a dubbi e problemi. 

Alcuni chatbot come Babylon Health e Ada Health sono già operativi e forniscono suggerimenti su sintomi e condizioni di salute basandosi su database medici avanzati.  

Questi strumenti renderanno le cure mediche più accessibili e rappresenteranno un grande passo avanti nel rendere la medicina disponibile ovunque e soprattutto in qualsiasi momento.

L’IA E LA RICERCA

L’intelligenza artificiale può essere molto utile anche in ambito farmaceutico. Raccogliendo dati molto velocemente è facile trovare possibili bersagli terapeutici e nuovi farmaci e terapie. Anche lo studio delle informazioni della letteratura medica e scientifica può essere d’aiuto nella ricerca.

CHAT GPT POTREBBE CONTRIBUIRE?

Chat GPT è uno strumento che si serve delle informazioni presenti su Internet, comprese le numerose fake newsNonostante ciò, potrebbe essere utile per semplificare e sintetizzare determinati referti e documenti complessi. 

Si tratterebbe solo di un lavoro di sintesi: verrebbero, infatti, esclusi i rischi di fake news o diagnosi imprecise.

Dunque, chat GPT non è uno strumento pensato per sostituire un medico o dare supporto in tal senso ai professionisti, né nella raccolta di dati né nella ricerca.

Potrebbe però dare una mano ai pazienti a interpretare riscontri e risposte di terapie o referti.

I RISCHI

In molti, però, non si fidano dell’intelligenza artificiale. Effettivamente bisogna riconoscere che i sistemi utilizzati non sono stati sufficientemente testati e supportati da prove scientifiche.

Andrebbero condotti studi clinici e ricerche più solidi che coinvolgano più centri medici.

Inoltre i sistemi di IA andrebbero istruiti a evitare i “bias” cioè le distorsioni di valutazione.

Infine, bisogna riconoscere che l’intelligenza artificiale può rappresentare un grande aiuto e un supporto importante in ambito medico, come spiegato in precedenza. Nonostante ciò la decisione finale spetta allo specialista, che dovrebbe anche analizzare la diagnosi dell’IA.

Infatti, una diagnosi a remoto potrebbe essere meno precisa di una diagnosi ottenuta in seguito a una visita fatta di persona, soprattutto se ad attuarla è un medico e non un computer.

Non meno gravi sono i possibili problemi di privacy e sicurezza: infatti rendere digitale la medicina comporta rischi di hacking da non sottovalutare. I dati e le informazioni delle cartelle cliniche dei pazienti andrebbero protette da possibili attacchi di hacker e nonostante le precauzioni il rischio non cesserebbe di esistere.

In conclusione bisogna prendere atto del fatto che viviamo in un mondo digitale in continua evoluzione e che l’intelligenza artificiale fa già oggi parte delle nostre vite.

Come dimostrato, l’IA può rappresentare un grande aiuto in ambito medico, chiaramente non senza rischi.

Come ogni cosa, l’introduzione dell’IA nella medicina e nella ricerca ha i suoi pro e i suoi contro. Rendere accessibile un supporto medico in tempo reale è un grande risultato. Nonostante ciò, molto probabilmente l’IA non potrà mai sostituire del tutto i medici. 

Credo che andrebbe interpretata più come un supporto che può rendere più facile e più veloce la cura dei pazienti. Avere accesso all’enorme mole di dati che riguardano un paziente permette di avere un quadro della situazione più chiaro e dà la possibilità di creare una terapia personalizzata orientata al successo.

Non bisogna dimenticare che l’obiettivo della medicina è quello di salvare più vite possibili e l’intelligenza artificiale può rappresentare uno strumento che renderebbe più facile il raggiungimento di questo scopo.

 

Alessandra Ronga, IV LES

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