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Ti è mai stato detto che sei il prototipo ideale di un ingegnere? Se ciò è già successo, non scartare immediatamente l’idea di diventarlo magari un giorno.

Alcuni tratti sono distintivi di un futuro ingegnere e, in molti casi, un liceale con tali caratteristiche si iscrive in università tecnico-scientifiche. Uno dei tratti è la predilezione per le materie STEM e affini, come Matematica, Fisica, Informatica, Filosofia, Arte e Disegno Tecnico. A ciò si aggiungono la preferenza per l’oggettività e la tendenza a modellizzare. Questo tipo di studente sicuramente ha una spiccata logica e ha la curiosità verso ciò che sfida la capacità di problem solving, ad esempio i rompicapi, i problemi o le escape room. Ciò non esclude che possa essere al contempo una persona ricca anche nell’ambito umanistico.

Il tratto più noto di un futuro studente del Politecnico o di un corso affine è quello della predisposizione e, in molti casi, conseguente predilezione verso le materie che più stimolano e valorizzano le sue capacità. Come un fiume sceglie di scorrere dove può avere maggiore portata, ossia dove ha maggiore libertà e meno ostacoli, così a uno studente predisposto al pensiero algoritmico, critico e logico, piace preferire quelle materie come la matematica dove si procede con metodo scientifico e per la teoria di falsificazione. Se il metodo scientifico è stato elaborato da Galileo e prevede un’opportuna oggettività che si realizza attraverso un processo strutturato in tre fasi: ideazione ipotesi, sperimentazione, elaborazione dati; la teoria della falsificazione del filosofo Popper constata il fatto che non si potrà mai generalizzare il funzionamento del mondo in una singola legge, perché ci sono sempre delle eccezioni. Ciò da un lato rende la ricerca interminabile e dall’altro fonte di curiosità, un pozzo senza fine, con al fondo tesori che potrebbero cambiare la vita di ognuno di noi.

In questa eternità uno può naufragare come Leopardi, ma grazie al progresso di generazioni di esperti nuotatori, come Galilei, Einstein e Newton, chi intraprende questa avventura è già attrezzato come un sommozzatore. Infatti, già nel corso del liceo vengono insegnati il rigore dimostrativo, l’utilizzo delle teorie passate: insomma, si impara il linguaggio e si imparano le prime frasi dalle antologie di fisica, matematica e, in alcuni casi, informatica. Ciò che si farà all’università sarà l’implementazione, l’attuazione nel campo pratico di ciò che si è studiato in modo passivo nelle antologie di scuola. E lo studente in questione potrà mettersi in gioco, applicando concretamente la propria logica, pensiero deduttivo, insaziabile curiosità, capacità di generalizzare e modellizzare e… sì, anche la creatività.

Per trovare nuove ipotesi non bastano le conoscenze ed elaborazioni di dati preesistenti, serve soprattutto la creatività. Un ingegnere, in fondo, è simile a un filosofo: come questi si fa domande sul mondo che lo circonda, ma non a livello ontologico (che si chiede cos’è l’essere, come il filosofo Heidegger), bensì con un approccio più pratico, un modus operandi del tipo: “Uh, interessante! Come può essere utile? Scopriamolo!” L’ingegnere è colui che prende gli elementi della chimica e cerca di capire come possono essere valorizzate le loro caratteristiche; prende le opere d’arte, anche astratta, e cerca di realizzarle dal vero; prende gli studi matematici e ci costruisce oggetti o strutture armoniche e sinuose. Ciò può essere esteso esponenzialmente ad ogni disciplina. Proprio per questa connessione con le altre discipline, l’ingegneria è assai interdisciplinare e richiede una buona dose di creatività e curiosità verso gli altri ambiti.

La domanda iniziale chiedeva se mai qualcuno avesse visto un futuro ingegnere in te; ora chiediti se vedi il te del futuro in un’università STEM, come il Politecnico. Il consiglio è riflettere con calma e, qualsiasi sia poi la scelta che farai, ricorda che le porte della scienza e delle arti tecniche sono sempre aperte.

Aleksei Klimov

Aleksei Klimov

Studente V Scientifico

studente della 5 SCI, russo e poliglotta. Ciò che lo appassiona gli permette crescita personale. Nei testi cerca di esprimere la sua opinione, meditando su temi attuali e non.