News dal mondo SAFA

Guarda queste immagini:

Ora guarda queste:

Scommetterei che la tua impressione e la tua reazione emotiva siano state mooooolto
diverse per i due tipi di immagine!
Anche se uno non fosse particolarmente interessato all’arte classica, non potrà negare
che la Scuola di Atene di Raffaello e il Cristo Velato di Sanmartino richiamano una
bellezza raffinata, sfumata, ricercata, che siamo soliti associare all’idea tradizionale
di arte.

Di fronte alla Merda d’artista e alla Banana con scotch, come anche al Cavallo
appeso e al bambino inchiodato al banco con delle matite, viene da chiederci che cosa
stiamo guardando, se queste produzioni si possano davvero definire arte, o se non
siano soltanto delle provocazioni a sfondo sociale o psicologico.
Sembra quasi che questi artisti, non essendo più all’altezza dei maestri del passato,
cerchino di suscitare quelle sensazioni di sorpresa e trasalimento, tipiche delle opere
d’arte, ma non attraverso la creazione di una forma di bellezza, bensì con la
rappresentazione di immagini piuttosto sgradevoli o di per sé prive di valenza estetica
e di significato.
Spostando un attimo l’attenzione alla letteratura, il tema del “brutto” non è affatto
escluso dai canoni tematici anche del passato. Pensiamo, ad esempio, a Fosca di Ugo
Tarchetti, dove il protagonista si innamora di una donna indiscutibilmente brutta,
trovando motivi di attrazione nel suo carattere, nella sua cultura, e anche nella sua
morbosità e compiacimento della propria condizione di malata. Ma l’intera
produzione gotica, che nella modernità diventerà horror, si basa sulla
rappresentazione di ciò che è spaventoso e perturbante.
Tuttavia, queste raffigurazioni inquietanti sono inserite dagli scrittori (o dai registi
cinematografici) in un contesto narrativo che in qualche modo li giustifica.
Invece, di fronte a molte espressioni della così detta arte contemporanea, ci troviamo
di fronte a oggetti privi di contesto, che impattano ai nostri occhi più come
provocazioni che come elaborazioni di tipo estetico.
Tornando alla Merda d’artista, si può pensare a un intento ironico di Manzoni, che
sembra prendere il giro sia gli artisti troppo presuntuosi sia il pubblico disposto a
usufruire delle opere più strampalate, a patto che si presentino sotto la veste di una
certa ufficialità, ottenuta tramite la firma di una qualche personalità del mondo
dell’arte.
Quanto alla banana scotchata… tu che la guardi, mi vuoi spiegare che cosa provi? Io
personalmente niente, ma se qualcuno di voi ne ricava un’emozione, me lo faccia
sapere… Ed è anche difficile trovare un qualche valore metaforico in questa banana
appiccicata al muro.
In fin dei conti, quando ci capita di pensare all’arte, non ci viene in mente un cavallo
imbalsamato che penzola da una corda attaccata al soffitto, ma piuttosto una scultura
o un dipinto in grado di farci provare l’emozione della vera bellezza. Perché l’arte
questo deve fare: salvarci, contagiandoci di bellezza, non di bruttezza.

Lavinia Bottero

Lavinia Bottero

Studentessa V Scientifico - Caporedattore

studentessa della 5 SCI, scrive per il blog da cinque anni. Grande amante delle lettere classiche, del teatro e della musica. Le piace scrivere e leggere.

altri articoli di Lavinia: