Romanzo leggero, d’amore, avvolgente e moderno. Romanzo di tormenti, di dubbi, introspezione e suicidi. Romanzo rurale, di corte, cittadino, russo, europeo; universale. Il romanzo è niente meno che Anna Karenina di Lev Nikolaevič Tolstoj.
In questo articolo, uno scrittore russo farà piccole anticipazioni, esprimerà impressioni e riflessioni per stuzzicarne la lettura. Sedetevi comodi, cari lettori, si comincia.
Siamo nella Russia. Corre l’anno 1875. La scena inquadra una famiglia come tante nella frenetica Mosca. Una voce, quella sapiente e calda di Tolstoj, introduce con le seguenti parole:
“Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia è infelice a modo suo.”
Forse non ve ne rendete ancora conto, ma non c’è un inizio più azzeccato per questo romanzo. Ci sono due famiglie, beh, poi diventa una, ma sono dettagli, e ce ne sarà appunto una piena di gioia fondata su alti valori e una spezzata da un lutto.
LA SCENA, sì, la scena! Abbiamo Stepan Arkadič e Dolly con i loro figli. Ma c’è qualcosa che non va. Litigano. Perché? Lui non la ama più e la trascura tradendola con altre. Il solito? In tutti i romanzi si parla di tradimenti. Ma ecco che arriva Anna Karenina. Ve la presento. Partiamo da lontano. La riconoscete perché è alta e bellissima: dieci punti a Miss Seductive. Vestita divinamente. Avete presente quei cappellini che coprono lo sguardo con un sottile velo? Ecco. Fa impazzire gli uomini e ingelosire le donne. E ora, se vi dicessi che è anche altamente istruita, parla varie lingue e ha una parlantina tagliente? Insomma, una donna che era in grado di attrarre a sé chiunque volesse. Inoltre, è una donna di cuore, che appena vista la sorella in condizioni di tale sofferenza le si mette affianco e le dice: “Raccontami tutto.” Allora, Dolly, sollevata di poter parlare del suo dolore alla sorella amata, si toglie un gran peso, dovuto alla solitudine e incomprensione vissuta con un marito che la lasciava in casa con i bambini e non le dava mai le desiderate attenzioni.
Mentre le due donne si confidano, il giovane Levin è a Mosca per incontrare una sua vecchia crush, carina anche nel nome, Kitty. La conosceva sin da piccola, il che creava un certo imbarazzo nel provare veri sentimenti per lei, ora che era una affascinante signorina. L’amore verso di lei non è immediato, ve lo dovete sudare. Cioè, è immediato l’innamoramento, ma la conquista dell’amore è un processo lento e spesso ostacolato dall’impossibilità di lui, di lei, dagli ostacoli interni ed esterni.
Inquadriamo la scena! Levin è un giovane proprietario terriero dallo spirito filosofico che si innamora della più piccola delle tre sorelle, Kitty. La narrazione scorre veloce e vivace. Lei pattina sul ghiaccio e lui la raggiunge. Un equilibrio fragile si instaura tra di loro, come quello tra la lamina e il ghiaccio. Lui decide di fare la proposta di matrimonio agli altolocati genitori di lei, ma sarà l’arrivo di un giovane Aleksej Vronskij, ufficiale dell’esercito di successo e affascinante, a far capire all’ingenuo Levin l’espressione sfuggente sul volto di Kitty. Sì, tutto questo in tre capitoli.
Subito dopo, un ballo ed ecco che si instaura un celebre triangolo amoroso. “Io amo lui, tu ami me, lei ama lui”, penserà Kitty… ma perché? Quel giorno, lei ha respinto l’amore di Levin, perché amava Vronskij, con il quale organizza appunto il ballo per celebrare il dolce inizio del loro amore. Invitano tutti, con tutti intendo dire anche lei, Anna Karenina, Miss Seductive. La inviti, e cosa ti aspetti? Tutto, tranne che ti rubi l’uomo. E invece, Anna e Vronskij si guardano, si stuzzicano e ballano. Kitty è disperata. E sì. Ma andiamo un pochino più avanti. Sempre lei, in braccio a Mitja, figlio suo e di Levin nella campagna russa. Felice come non mai. Piena d’amore e di tenerezza. Diciamo che a lei è andata bene. La sua è una famiglia felice.
E quella infelice? Un parto inatteso, una bambina che non assomiglia al padre, una fuga da tutto e da tutti. Nessuna pace.
Entriamo un po’ nel vivo, ma con meno anticipazioni possibili. D’altronde, si tratta della protagonista: non posso dirvi tutto, altrimenti la rivista mi censura! Vronskij voleva ottenere il divorzio tra Anna e suo marito Aleksej Karenin, spiegando che lo voleva perché amava la chiarezza. Anna risponde: “La chiarezza non sta nella forma, ma nell’amore”. Piccola parentesi. [Questa frase mi ha colpito perché il vero amore non è quello sigillato da contratti e cerimonie, ma quello che si fonda sulle solide basi della sincerità, proprio come in una giovane coppia che coltiva il proprio amore, o dei genitori che accolgono un bimbo straniero nella propria famiglia. Il vero amore vale più di cento firme in tribunale. Questo vuole dirci Anna. La burocrazia è giusto che esista, perché ci devono essere regole, ma chi ama sinceramente non le ripassa mai e le esegue a perfezione.] Anna temeva di perdere il figlio accettando il divorzio, mentre suo marito non parlava mai a suo figlio della madre per non accrescere il suo dolore e crescerlo nella maggiore serenità possibile.
Ci saranno molti sviluppi nella vicenda, vedrete tutte le sfaccettature della donna completa che è Anna Karenina. Capace di gioire, emozionarsi, amare, consolare, essere divertente con i bambini e interessante con gli adulti; parlare di architettura, dell’istruzione e dell’emancipazione femminile e allo stesso tempo parlare di gossip e del più e del meno. Donna che è in grado di attraversare tutte le fasi dello spettro delle emozioni. Immaginate di avere un quadrato e ai vertici avere gioia, noia, amore e gelosia. Ecco, tutte le intersezioni per lei sono possibili. E proprio scoprirle tra le pagine rende la sua rappresentazione così umana e completa.
Dunque, ci sono almeno tre motivi per leggere Anna Karenina di Lev Nikolaevič Tolstoj:
- Dovete sapere come va a finire, ma ancora prima godervi lo sbocciare della trama, il fiorente svolgimento e un finale che non lascia indifferenti.
- Chi vuole conoscere la Russia prima che diventasse famosa per le sue guerre moderne, nel suo vero spirito, religioso, lavoratore, unico e tormentato da domande che la ragione non porta soluzioni, non aspetti ad approcciarsi a questa lettura.
- Il terzo è un consiglio mio: ho iniziato a leggere questo libro su consiglio di un amico e a lui ha cambiato il modo di pensare. Dunque l’ho preso in mano e lo stile di questo grande scrittore che è Tolstoj mi è entrato nel cuore. Così chiaro. Esplicito. Elegante. Senza inutili giri di parole. Incastri perfetti. Appassionante. Storico. E molto altro. È un libro che o vi parla o resta difficile da decifrare. A me ha parlato nel 2025 e mi è sembrato un tuffo nel passato, nel mio passato, perché il passato della Russia è il passato di tutti i russi, compreso me.
Vorrei concludere con un testo che mi ha ispirato la lettura di questo romanzo, che ha dato un nuovo significato a parole che nella società stanno perdendo valore, come rispetto, responsabilità, amore incondizionato, fascino, eleganza, complessità, spirito, popolo e anima… Ecco il vero motivo per cui leggere un classico: è un arricchimento nella vita di ciascuno di noi.
“Scelte sono scelte
son scelte per quello
per scegliere eleggere
dirigere il pensiero
da dove ero verso chi sarò
per diventar chi voglio
lotterò
luctator sum
sempre lotterò
le mie responsabilità assumerò
Fallire fa parte del processo
quante volte cadi per protendere verso il successo
Quante volte gridi
disperando
sapendo di dover partire daccapo
Rare sono quelle
le più preziose le più belle
che portano la gioia
in ogni goccia di fatica
sapendo finalmente
che è finita.”
La vita è questione di scelte, fai quella giusta, leggi un libro.
Aleksei Klimov